Non mi piace scrivere o parlare più del necessario,
per noi Genovesi è una sorta di tradizione.
Forse vivere a contatto con il mare invita più alla contemplazione che al verbo,
così dice chi parla bene ma, pensandoci un'attimo, ho un sacco di colleghi genovesi
che non fanno altro che parlare e parlare e parlare.
Sicuramente qualcuno dirà :" belandi, bello il blog eh! L'unica cosa quel post con le foto della
cover ( angoli della bocca tirati e palpebre a mezz'asta ) e belandi quello dove saluti il forum brasiliano
( faccia identica alla prima, serve a sottolineare il fatto che te la tiri )".
Questo è motivo più che sufficiente per farmi trovare una favella degna del più estroverso dei napoletani e, sull'onda di questi brutali luoghi comuni, vi faccio una domanda :
"Vi siete mai chiesti come nasce una cover?".
Se ne avrete voglia sarò pronto a raccontare le fasi salienti di questo oscuro lavoro al
tavolo da disegno.
Ciao Frenk =)....
Una soleggiata mattina di Giugno, squilla il telefono dello studio.
- Breeeep! Preeeeep! Pronto? Oh ciao Vito, com'è? Eh lo so il futuro non si preannuncia roseo,
cosa dovrei dire io che sono Genoano? Come dici? La fine del mondo? Una cover a tema sulle
profezie Maya? Quanto tempo abbiamo? Mmmh, prima della fine dell'anno, ok... immaginavo.
Il tema mi ha intrigato fin da subito, ho letto due volte L'azteco di Jennings per cui mi sento pronto.
Un Paperone sacerdote Maya, lo sguardo severo e beffardo puntato verso il lettore non lascia presagire nulla di buono. Magari potrebbe essere seduto su un trono di pietra e
avere due bracieri ardenti sui lati, bello il contrasto tra il calore del fuoco la giada e la pietra.
Prima cosa da fare, realizzare una bozza per l'approvazione.
Un pò di ricerca mi ha aiutato a definire il costume le decorazioni e i bracieri,
ogni dettaglio è determinante nel rendere credibile la scena.
Qualche ombra aiuta a delineare l'atmosfera generale.
Una volta approvato il concept arriva il momento del clean-up.
In questa fase è utile risolvere i volumi e definire nel dettaglio,
magari aggiungere qualche cosa, come la pelliccia di giaguaro posata sotto un braccio
di Paperone, nella fase colore e renderà meno monotona l'immagine.
Anche i ciondoli e le piume hanno bisogno della giusta prospettiva.
Quel piercing sotto al becco aggiunge un sacco di carattere!
Arriva il momento del ripasso, gli strumenti sono gli stessi da
sempre, china pennini e pennelli.
Un pò di tempera bianca aiuterà a correggere le imperfezioni o
gli errori.
Meglio definire per bene alcuni dettagli, prima di inchiostare.
Il pennino è più efficace per alcuni tratti, per le piume è perfetto, "fresco" e veloce.
Terminata l'inchiostrazione la matita può essere eliminata con una gommapane.
Le macchie della pelliccia su un livello a parte, giusto uno
scrupolo per aiutare qualche ripensamento dell'ultima ora.
Potrebbero essere "pesanti" oppure stare semplicemente male.
Finish! Ora una bella scansione, un pò di lavoro sui livelli del nero
e sarà pronta per
MAX, che si occuperà del colore.
Durante tutta la lavorazione di questa cover ho sempre immaginato un muro di
grosse pietre squadrate alle spalle di Paperone, il bello di lavorare in due è che
si possono avere delle belle sorprese.